sabato 12 marzo 2016

Un ricordo dell'Uomo delle noci



R. ha salito e sceso quelle scale per quarantanni, senza pesi, con la spesa settimanale, con le bombole del gas, correndo di corsa al lavoro, salendo di corsa per il freddo. R. conosceva a memoria la sua strada, il suo portone, il suo campanello, le sue scale la sua porta di casa.

Poi è arrivato l'ascensore. Devi pigiare lo zero per uscire, devi pigiare il tre per tornare a casa.

Cos'è lo zero e cos'è il tre?

R. non ricorda a che piano sta, scende e risale per molte volte quei maledetti scalini, le ginocchia tremano, fanno male, sale la paura, il panico, la rabbia.

Fermati R. ci sono io, fermati. Vieni con me. Non ascoltare chi ti dice, ma come non ti ricordi. Fermati. Affidati a me. Sali con me in ascensore. Non ti arrabbiare. Capita anche a me di scordare le cose.

Dimenticherò questo episodio. Lo voglio dimenticare. Lo dimenticherai anche tu.

Fermati e fatti abbracciare. Sei a casa. Non le ascoltare. Hanno paura anche loro. Ma non per te, per loro.

Io non ho paura.



Ai giardini, quando ancora camminavi ...

2 commenti:

  1. L'amore fa vincere la paura e ritrovare la strada per sorridere a nuovo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E' vero ma l'amore nella malattia, è sempre più difficile trovarlo. Ti abbraccio.

      Elimina