mercoledì 31 ottobre 2012

Halloween: scherzetto o dolcetto ...

Questa festa non mi dice niente ma la parola scherzetto mi riporta indietro di tanti anni ...

Memorabile, almeno per me, fu quello che escogitò un'amica a sua nonna.
La birbante ci radunò tutte in casa sua per una merenda, la fece chiamare da un compagno di classe che si spacciò per un incaricato dell'acquedotto.
"Signora, stiamo avvertendo tutti, che da stasera alle 18, leviamo l'acqua e prevediamo di riallacciarla domani nel primo pomeriggio.
Dato che la lista è lunga, può farmi il piacere di avvertire i suoi vicini?"

Nonna P. era rinomata per la buona volontà e per la correttezza, rispose subito: certamente ci penso io. E corse subito ad avvertire tutti.

Era un edificio dove non esisteva l'ascensore, tutte le porte aperte, tutti avvicendati a darsi una mano, e noi giù a ridere con la nonna che scuoteva la testa, dicendoci: almeno dateci una mano ...
Il passaparola fu veloce e cominciarono a riempire, secchi, bottiglie, catini, chi si imprestava taniche, chi si organizzava a farsi il bagno prima delle 18, chi avvisava i figli, non si sa mai.
Per le scale, piano piano tornava il silenzio e gli ultimi commenti ...speriamo che la torni presto, domani è venerdi, i' mi Guido è tutto i' giorno in carrozzeria. I' tu' Guido? E i' mi' Renzino, che da domani entra in Pignone, chissà come torna con quella tuta e giù a commentare.

E noi giù a ridere ... perchè lo scherzo non era finito.

Altra telefonata: "Signora, mi scusi, ho parlato con lei due ore fa? Sono dell'acquedotto.
E la nonna, si. Ma lei è al numero civico 5 o 7?
E la nonna e sono a 'i 5."

E l'incaricato: "signora ho fatto un errore, dovevo chiamare un inquilino del n. 7 e ho sbagliato a prendere la scheda."

E la nonna: oh mammina mia, e ora chi gniene dice a tutto il palazzo?

O icchè ci se ne fa di tutta questa acqua? Ma la stia attento la prossima vorta, prima di tenefonare?

Noi eravamo sganasciate.

Vediamo ancora la nonna, a sedere sulla seggiolina accanto a i' telefono, che dondola la testa asciugandosi la sudorina con i' grembiale; o icchè ridete grullerelle. E gli'è grave!

Ah mi dispiace, ma io e un rifò i' giro, e mi pigliano pe' grulla ... e vorrà dire che si innaffierà le piante fino a Natale ...

Il giorno dopo, tutti commentavano, che l'acqua non era stata levata ... e la nonna zitta ...

La mia amica non ha avuto il coraggio di rivelarle lo scherzo … ma vicino alle nozze decise che doveva assolutamente “confessarsi”.

Ci ha chiamato, dicendoci, io continuo a non avere il coraggio, mi aiutate?

Beh quel pomeriggio quattro giovani donne, confessarono lo scherzo a quella nonna, che lì per lì rimase di stucco, poi cominciò a ridere ma a ridere ... e cominciò a tossire dal gran ridere, e noi di rimando: oh nonna che vuoi un bicchier d'acqua???

martedì 30 ottobre 2012

Corrado Augias - una sola cosa è certa

"Tra così numerose inquietudini, una sola cosa è certa lasciando da parte ogni considerazione politica o economica. Lo spettacolo di villa Gernetto è stato spaventoso. Quei broccati, quegli ori, quella piccola folla plaudente, l'avvocato Ghedini che tentava di sorridere ma non sapeva dove poggiare lo sguardo. Sul podio un uomo furente e spaventato, ridotto a una fissità espressiva come nemmeno Breznev nelle ultime apparizioni pubbliche. Quello che sempre mi sorprende è che tra tante persone che gli stanno attorno, alcune, come abbiamo visto, solo per denaro, tra tante persone non ce ne sia una abbastanza caritatevole da dirgli di non farsi più tirare dal chirurgo. Il suo volto ha ormai la fissità di una maschera. Gli occhi quasi non si aprono, una palpebra si abbassa e l'altra no, la fronte ha una levigatezza cerea, da 'ex voto'. Può un uomo ridursi in queste condizioni senza che nessuno, un figlio quanto meno o un ... consigliere fidato, uno che pensi a lui e non a quanto potrà ancora succhiargli, intervenga a dirgli: per amore di te stesso, per la memoria che lascerai, ti prego basta, accetta quello che l'età riserva a ogni essere vivente, rassegnati, non ci crede più nessuno a quei capelli dipinti ogni mattina sul cranio, all'eterno cerone, torna in te. Pirandello avrebbe potuto raccontare bene la follia di un uomo che vorrebbe essere un altro, un se stesso diverso chiuso in un sogno come il finto Enrico IV. Alla sentenza di condanna ha reagito alla vecchia maniera: caricando alla cieca, senza rendersi conto che tutto è cambiato. Non un consumato attore, come l'ha definito l'eterno Giuliano Ferrara. Piuttosto un attore consumato, inconsapevole che la sua rappresentazione comunque è finita."

Corrado Augias