mercoledì 7 novembre 2012

martedì 6 novembre 2012

Meglio tardi che mai!

Era tempo che rinviavo il riordino in ripostiglio. Finalmente domenica ho finito.
Le cose che ho lasciato sono poche, tra queste le mie pagelle.
Il mio rendimento è sempre stato scarso, le attitudini erano quelle artistiche e manuali.
Mi annoiavo a sentire parlare di guerre puniche, odiavo la matematica, amavo sentir parlare di posti, usi e costumi, non parliamo di lingue straniere, bloccata. Come ora d'altronde.

La Maestra era in procinto di andare in pensione, vecchio stampo, mai un sorriso, sempre pronta alla critica,  i colloqui con i genitori erano i classici: è brava e giudiziosa, ma potrebbe fare di più.
Non parliamo del giudizio della licenza media inferiore ...

Le ho rilette tutte. Una ad una, ripercorrendo e associando gli anni scolastici alle vicissitudini familiari.

Una sorta di analisi che ha portato i suoi frutti.

Oggi posso dire tranquillamente che è andata bene.

Ho solo la licenza media inferiore, appunto, ma nella vita ho ascoltato tanto, e anche se ogni tanto sbaglio qualche congiuntivo, mi impappino nel parlare, intercalo con qualche parola colorita e a volte sono brusca, posso dire grazie a tutti ma grazie anche a me!

E sono contenta di quello che sono.
Se non fossi così non avrei la Famiglia e gli Amici che ho!

lunedì 5 novembre 2012

Roberto

Lieve è il dolore che parla, il grande è muto

Seneca

sabato 3 novembre 2012

Cose che nessuno sa

Nella vita di tutti i giorni nessuno ti chiede di raccontare la storia che ti morde il cuore e te lo mastica, e se qualcuno te la chiede, nella vita di tutti i giorni nessuno riesce a raccontare quella storia, perché non trovi mai le parole adatte, le sfumature giuste, il coraggio di essere nudo, fragile, autentico. Quella storia deve piombare da fuori, come quando accade che i libri ci scelgano e gli autori diventino amici a cui vorremmo telefonare alla fine della lettura per chiedere loro come fanno a conoscerci.




Alessandro D'Avenia - Cose che nessuno sa