lunedì 29 agosto 2011

Parole di una carissima e preziosa persona

Non penso a quel che sarà, la mia politica attuale è di godere di quel che c'è... se pensassi altrimenti mi rovinerei l'oggi.

Grazie Rina!!!


venerdì 26 agosto 2011

giovedì 25 agosto 2011

NON C'E' NESSUNA CRISI - La parabola del contadino e dello speculatore


Un contadino ha un campo di grano e produce pasta e pane. Un secondo contadino ha un frutteto. Un allevatore ha un gregge di pecore e produce latte e formaggi. Un artigiano realizza mobili in legno, un altro fila la lana e tesse indumenti.
 
Quello che ha il pane ne scambia una parte con il formaggio dell'allevatore e con i maglioni del secondo artigiano. Quello che ha la frutta ne scambia un po' con un tavolo e quattro sedie, e con qualche chilo di pasta. Ognuno produce qualcosa e tutti hanno le cose essenziali per vivere. La natura, del resto, nel medio termine si può considerare prevedibile: se un anno c'è meno frutta, l'anno dopo ce ne sarà di più.
Arriva uno speculatore che, promettendo di scambiare nuovi beni, si prende un po' di pane, un po' di frutta, un po' di latte e un po' di formaggio. Non restandone più a sufficienza per tutti, scambia quello che ha preso con chi ne ha bisogno ma, data la scarsità di beni che ne deriva, pretende da ciascuno un corrispettivo maggiore di indumenti, di sedie, di pane, di formaggio... Se l'allevatore, mettiamo, non riesce a far fronte alle richieste, perché non dispone di risorse sufficienti a coprire l'aumento artificiale del fabbisogno, lo speculatore gli concede lo stesso il pane e tutto il resto, ma lo impegna a versare l'ammanco ipotecando il formaggio che non è ancora stato prodotto. Lo indebita.
Arriva un secondo speculatore e si prende la restante parte della produzione locale. I contadini, gli artigiani e l'allevatore accettano, perché hanno bisogno di compensare la carestia indotta, cercando di produrre di più e di entrare subito in possesso di ciò che viene improvvisamente loro a mancare.
A questo punto, tutti i beni disponibili sono nelle mani dei due speculatori, i quali sono liberi di decidere come, a chi e per quanto scambiarli. Fanno i prezzi, esigono sempre di più e indebitano progressivamente i contadini, gli artigiani e l'allevatore che ora non producono più per vivere, ma vivono per produrre una quantità sufficiente, sempre maggiore, di cibo e di beni, che possa soddisfare le richieste degli speculatori.

Con l'arrivo di un terzo speculatore, proveniente da terre lontane, che a sua volta ha indebitato altri artigiani, altri allevatori e altri contadini, i tre iniziano a riunirsi periodicamente per scambiarsi i debiti dei produttori, scommettendo sulla loro capacità di ripagarli con perseveranza, senza morire di inedia. Senza fallire.

Quando gli speculatori, tra di loro, esagerano con le speculazioni, scommettendo sulla capacità di ripianare il debito di un allevatore che muore di infarto, per esempio a causa dell'eccessivo lavoro, perdono parte dei loro crediti, che poi sono i debiti di chi produce i beni reali. Così dichiarano ufficialmente l'apertura della crisi. Lo stato di crisi, dicono, richiede ai contadini di produrre più grano e più frutta, agli allevatori di produrre più latte, agli artigiani di fabbricare più tavoli e più indumenti e così via. Altrimenti verrà loro richiesto di saldare i loro debiti immediatamente, e poiché è chiaro che non possono farlo, le loro fattorie verranno espropriate, i loro allevamenti confiscati, e moriranno di fame.

Ma la crisi non è dei contadini, che continuano a produrre il grano e la frutta che producevano all'inizio. Non è degli allevatori, che hanno sempre lo stesso numero di pecore, anzi di più, e dunque producono la stessa quantità di formaggi e di latte. Non è di chi fabbrica i mobili sempre alla stessa maniera, né di chi tesse indumenti esattamente come faceva una volta. No: sono gli speculatori ad essere in crisi, non i produttori. E' il loro meccanismo di inflazione programmata dei prezzi per i beni di prima necessità ad essersi gonfiato fino ad esplodere. La loro ingordigia, il loro universo artificiale, il mondo parallelo e immaginario che hanno costruito accanto a quello reale: è tutto e solo questo ad essere andato in crisi.

Finì che i contadini, gli allevatori e gli artigiani mandarono affanculo gli speculatori e ricominciarono a scambiarsi il pane, il latte, il formaggio, i mobili e i vestiti tra di loro, lasciando gli speculatori al loro meritato destino.

mercoledì 24 agosto 2011

sabato 20 agosto 2011

Blog


Devo imparare un sacco di cose per utilizzare il blog ... con calma ... appena passato 'sto caldo, mi farò aiutare dalla mia dolce Sari.


martedì 16 agosto 2011

sabato 13 agosto 2011

giovedì 11 agosto 2011

Il 5 è stato il mio compleanno e la mia amica Sari mi ha fatto questo regalo.
Sarina ha un blog speciale se avete voglia andate a vederlo: http://vocedivento.blogspot.com/

Iris & Libellule: Mercati finanziari .

E' interessante quello che scrive Vitamina!!!
Iris & Libellule: Mercati finanziari .

Buon giorno!

Ho letto che a Parma volevano cambiare il nome di una piazza: da Borsellino e Falcone a Sandra Mondaini e Raimondo Vianello. Con tutto il rispetto dei Signori Vianello, mi è salito il sangue al cervello. Come si fa solo a pensarlo? Oggi alla radio, hanno detto che con le proteste dei cittadini ci hanno ripensato.

Meno male!!!

martedì 9 agosto 2011

Quanto tempo è passato ...

E' passato del tempo, le piante sono cresciute, le ho trapiantate e ho letto tutto il libro della Dandini.

Neve e sole