lunedì 7 ottobre 2013

Non c'è alcun codice morale che ci impedisce di fermare l'orologio.

Gian Marco Gregari, Psicologo presso il Centro Psico-Sociale, Ospedale S. Paolo, Milano


Ansia, il disturbo della modernità.
Reagire è possibile?

Preoccupazioni, stanchezza, irritabilità... questi sono alcuni dei problemi causati dall'incalzante ritmo di vita che ci allontana sempre di più da tempi e modi di vivere più naturali e a misura d'uomo. Un antidoto, però, esiste: basta rallentare.
La fretta di vivere, le condizioni ambientali che stanno soffocando la qualità della nostra vita sono elementi costanti della vita quotidiana. Sembra che l'individuo e la società abbiano firmato una dichiarazione di guerra alla natura, soprattutto quella umana. I pasti e le cene si atrofizzano, così come il linguaggio e la comunicazione.

Ed ecco che subdolamente arriva l'ansia.... presentandosi prima sul cuore, con palpitazioni, poi alterando la sudorazione e infine si infiltra sulla nostra concentrazione influendo sulle capacità di scelta, nonché sul metabolismo.

Difficoltà a controllare l'eccessiva preoccupazione, irrequietezza, facile affaticabilità, difficoltà di concentrazione o nel prendere decisioni, vuoti di memoria, irritabilità, tensione muscolare, alterazione del sonno, sono soltanto alcuni di una lunga lista di sintomi che ormai fanno parte della nostra normalità. Sotto questo punto di vista l'ansia può essere considerata la malattia dell'ultimo ventennio, una sorta di cancro che fa vivere con la sensazione che il nostro futuro non possa consentirci un minimo di certezza.

Cosa possiamo fare? C'è ancora un margine per non farsi prendere da questo vortice distruttivo?

Combattere l'ansia vuol dire fare un passo indietro per ritrovare le componenti ambientali che col tempo si vanno perdendo. Significa ritrovare sinergia con la natura, ammirare il silenzio, svuotare la psiche dalle nostre paure. Si tratta di una e vera e propria sospensione dell'accumulo di energia negativa che ogni giorno sentiamo in noi.
E' vero anche, che il farmaco, che sia Valium o Xanax può avere un effetto immediato, ma nello stesso tempo sappiamo che il sintomo sta a monte.

Curare l'ansia alla base, implica un processo di prevenzione, primo fra tutti il rallentamento delle nostre pratiche di vita, come se mollassimo l'acceleratore della nostra automobile e decidessimo di guidare in terza corsia, definitivamente e sempre.

Ascoltare buona musica, mantenere il nostro fisico allenato, mangiare con moderazione, usare meno l'automobile, spegnere il cellulare, sdraiarsi, chiudere gli occhi e pensare che l'Ansia la si soffre per quello che facciamo, per quello che spesso gli altri vogliono che siamo e per la non accettazione di noi stessi e della nostra genuinità !

Lasciamo che le dipendenze non ci soffochino, allontaniamoci dagli eccessi usati come compensazione delle nostre preoccupazioni, una completa rinuncia alla condizione di soffocamento, in quanto non c'è alcun codice morale che ci impedisce di fermare l'orologio.

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