Baffino


In questo momento ho bisogno di silenzio. Hanno parlato in tanti. Tutti hanno da dire la loro.
Ora ho bisogno di silenzio.
Le vostre egoistiche parole mi fanno nausea.

E allora dammi la tua mano. E usciamo nel nostro mondo fantastico. Asciuga queste lacrime. Basta piangere Baffino.




Ora sono in salvo a futura memoria.
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L'impotenza spezza ciò che non vorremmo mai vedere piegata: la volontà
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Tu lo sai che quando pensano di fare come vogliono, devono passare prima dal mio setaccio ... e oggi ci sono passati!
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R. ha salito e sceso quelle scale per quarantanni, senza pesi, con la spesa settimanale, con le bombole del gas, correndo di corsa al lavoro, salendo di corsa per il freddo. R. conosceva a memoria la sua strada, il suo portone, il suo campanello, le sue scale la sua porta di casa.

Poi è arrivato l'ascensore. Devi pigiare lo zero per uscire, devi pigiare il tre per tornare a casa.

Cos'è lo zero e cos'è il tre?

R. non ricorda a che piano sta, scende e risale per molte volte quei maledetti scalini, le ginocchia tremano, fanno male, sale la paura, il panico, la rabbia.

Fermati R. ci sono io, fermati. Vieni con me. Non ascoltare chi ti dice, ma come non ti ricordi. Fermati. Affidati a me. Sali con me in ascensore. Non ti arrabbiare. Capita anche a me di scordare le cose.

Dimenticherò questo episodio. Lo voglio dimenticare. Lo dimenticherai anche tu.

Fermati e fatti abbracciare. Sei a casa. Non le ascoltare. Hanno paura anche loro. Ma non per te, per loro.

Io non ho paura.





Renato che sogna di andarsene ...

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